Le riedizioni sono naturali per l’orologeria come respirare lo è per noi. Ma quando si tratta di un orologio fondatore, uno che rappresenta un perno nella storia, non ci resta che far luce su di esso. La replica Classic Fusion Original è un pezzo del genere.
Il primissimo Hublot si inserisce in un momento molto speciale nel tempo. Gli anni ’80 sono un abisso dell’orologeria. I movimenti al quarzo economici e brutti regnavano sovrani. Era il Ragnarok degli dei dei falsi orologi: alcuni dei marchi che veneriamo oggi erano allo sfascio. Hanno usato trucchi terribili come la placcatura in oro giallo 12 micron, e nemmeno sui fondelli. Mani sottili come capelli maledetti. Numeri romani senza sostanza né peso. Cornici che sembravano scusarsi anche solo per essere lì. Forme strane. Colori al neon che sono diventati irrilevanti alla velocità della luce. E la lista continua.
In quel vasto oceano di mediocrità, tutto solo e per conto suo, il signor Carlo Crocco ebbe un’idea brillante, con un futuro. Replica Hublot (oblò in francese). Un orologio replica in oro giallo da 36 mm con caratteristiche molto al di fuori della norma dell’epoca. Aveva un quadrante elegante, nero, lucido e pulito. Una lunetta arrotondata con 12 borchie che assomigliano alle viti che chiudono un oblò chiuso (da qui il gioco di parole). Appena sotto, un paio di escrescenze, a forma di maniglie della stessa finestra, che il brand chiama orecchie. E infine, era montato su un elegante cinturino in caucciù nero. Questo tipo di cinturino era la norma per la dozzina di orologi giapponesi esportati in tutto il mondo dal container pieno. O uno Swatch. Ma quell’Hublot era molto costoso, quasi quanto un Rolex, con un lato cool e un’atmosfera da St Tropez. Aveva tutti gli ingredienti di una rivoluzione.
Ma Hublot non ha rivoluzionato proprio allora gli orologi replica, perché era praticamente solo al buio. Gli anni ’80 non sono stati in grado di vedere, tanto meno graditi, rivoluzioni o profondi sconvolgimenti stilistici. Quindi non hanno offerto a Hublot replica un’enorme piattaforma per il successo, solo diversi anni di successi. Il marchio ha creato rapidamente versioni in acciaio, un crono, un subacqueo, ma pochissime iterazioni e quasi nessun restyling nel corso di quasi 20 anni. Aveva i suoi difetti, primo fra tutti un cinturino di caucciù che perdeva come se si fosse dimenticato di mettere la protezione solare. Lentamente è diminuito fino a quando, nel 2004, un imprenditore visionario chiamato Jean-Claude Biver l’ha acquisito, resuscitato e infine trasmutato.
Ha fatto affidamento sul principio fondamentale di Hublot: un orologio sportivo di lusso, in cui un metallo non prezioso, attaccato a un cinturino ancora meno nobile, raggiunge l’esclusività reale. Hublot ha capovolto ancora una volta i codici di un’epoca. Questo secondo avvenimento portava il nome di quello primordiale: Big Bang. Da allora, Hublot ha continuato a evolversi, alterando la sua grammatica del design molto lentamente lontano dalla replica originale del Big Bang e in tutte le direzioni. La sua versione attenuata e sobria si chiama Classic Fusion e in cima a questo eufemismo ora troviamo la replica Classic Fusion Original.
Certo, è una replica Hublot, quindi esiste fin dall’inizio come una gamma in sé e per sé: tre materiali disponibili in tre dimensioni, abbastanza per accontentare tutti. Certo, è un falso orologio contemporaneo, quindi ha un movimento automatico, un cinturino la cui gomma è di gran lunga superiore all’originale e un disco della data nero su nero. Naturalmente, include dettagli di design Hublot contemporanei, come il contrappeso a forma di logo sulla lancetta dei secondi. E ovviamente è leggermente più paffuto dell’originale e molto ben rifinito.
Eppure, la replica Classic Fusion Original conserva quel qualcosa in più che aveva reso l’originale Hublot così speciale. Lineamenti snelli, ma ricchi di dettagli. Un quadrante nero corvino, molto elegante e ben eseguito. E quella cassa, con ansa piena, che si sarebbe potuta definire integrata se fosse stata integrata con un bracciale. Il modo in cui i vari piani si spostano da uno all’altro è una firma di design unica. Le orecchie sono diventate nere, il logo è diventato più grande ma, per quanto classico sia il metodo di questa riedizione, è riuscito a preservare ciò che conta di più: la scintilla originale.